ECOBONUS
L’ecobonus 2021 è la detrazione IRPEF o IRES con le aliquote ordinarie (che vanno dal 50 al 75% in base alla tipologie di interventi)riconosciuta ai contribuenti che effettuano lavori per il risparmio energetico su edifici esistenti. Il bonus viene erogato nella forma
di riduzione delle imposte dovute, in 10 rate annuali di pari importo.
La novità più importante, introdotta dal decreto Rilancio, è che anche nel 2021 è possibile fruire della detrazione con cessione del credito e
sconto in fattura.
PROROGA 2021
La Legge di Bilancio 2021 conferma l’ecobonus come misura per favorire gli investimenti nel settore edilizio.
Accanto al superbonus 110%, viene prorogata la detrazione fiscale per la riqualificazione energetica con le aliquote ordinarie, ovvero:
50% per infissi, biomassa e schermature solari;
65% per le rimanenti tipologie di spese.
La Legge di Bilancio 2021 conferma l’ecobonus come misura per favorire gli investimenti nel settore edilizio.
Accanto al superbonus 110%, viene prorogata la detrazione fiscale per la riqualificazione energetica con le aliquote ordinarie, ovvero:
50% per infissi, biomassa e schermature solari;
65% per le rimanenti tipologie di spese.
REQUISITI
Uno dei requisiti necessari per richiedere la detrazione è che l’intervento sia effettuato su immobili o edifici già esistenti.
Si ricorda che l’ecobonus è ammesso anche nel caso di lavori di riqualificazione su beni strumentali.
Possono beneficiare della detrazione tutti i contribuenti, anche i titolari di reddito di impresa, che risultino possessori di
un immobile in favore del quale vengono posti in essere interventi di riqualificazione energetica, ovvero:
– i contribuenti che conseguono reddito d’impresa (persone fisiche, società di persone, società di capitali);
– le associazioni tra professionisti;
– gli enti pubblici e privati che non svolgono attività commerciale;
– persone fisiche ovvero: titolari di un diritto reale sull’immobile, condomini per gli interventi sulle parti comuni, inquilini,
coloro che possiedono un immobile in comodato, familiari o conviventi che sostengono le spese.
Uno dei requisiti necessari per richiedere la detrazione è che l’intervento sia effettuato su immobili o edifici già esistenti.
Si ricorda che l’ecobonus è ammesso anche nel caso di lavori di riqualificazione su beni strumentali.
Possono beneficiare della detrazione tutti i contribuenti, anche i titolari di reddito di impresa, che risultino possessori di
un immobile in favore del quale vengono posti in essere interventi di riqualificazione energetica, ovvero:
– i contribuenti che conseguono reddito d’impresa (persone fisiche, società di persone, società di capitali);
– le associazioni tra professionisti;
– gli enti pubblici e privati che non svolgono attività commerciale;
– persone fisiche ovvero: titolari di un diritto reale sull’immobile, condomini per gli interventi sulle parti comuni, inquilini,
coloro che possiedono un immobile in comodato, familiari o conviventi che sostengono le spese.
Chi deve certificare gli interventi che rientrano nell’ecobonus?
Per prima cosa, chi intende usufruire dell’ECOBONUS deve richiedere ad un professionista abilitato la Certificazione Energetica (APE)
sullo stabile in cui si intende intervenire; quindi individuare gli interventi che intende far effettuare sul proprio edificio.
Almeno uno degli interventi deve essere compreso nei primari, il quale permette di aggiungere tutti gli altri secondo necessità.
Finiti i lavori il professionista attesterà con una nuova Certificazione Energetica l’obbiettivo raggiunto per ottenere l’Ecobonus del 110%.
Questa figura dovrà anche certificare la congruità delle spese sostenute. Dovrà essere certificato anche l’assenza di irregolarità edilizie,
la congruità dei prezzi con il decreto prezzi emesso dall’agenzia delle entrate, e sarà necessaria una ulteriore certificazione fiscale denominata “visto di conformità” emessa da un commercialista.
Per prima cosa, chi intende usufruire dell’ECOBONUS deve richiedere ad un professionista abilitato la Certificazione Energetica (APE)
sullo stabile in cui si intende intervenire; quindi individuare gli interventi che intende far effettuare sul proprio edificio.
Almeno uno degli interventi deve essere compreso nei primari, il quale permette di aggiungere tutti gli altri secondo necessità.
Finiti i lavori il professionista attesterà con una nuova Certificazione Energetica l’obbiettivo raggiunto per ottenere l’Ecobonus del 110%.
Questa figura dovrà anche certificare la congruità delle spese sostenute. Dovrà essere certificato anche l’assenza di irregolarità edilizie,
la congruità dei prezzi con il decreto prezzi emesso dall’agenzia delle entrate, e sarà necessaria una ulteriore certificazione fiscale denominata “visto di conformità” emessa da un commercialista.
PER ACCEDERE ALL’AGEVOLAZIONE BISOGNA EFFETTUARE ALMENO UN INTERVENTO PRIMARIO:
Gli interventi primari obbligatori per ottenere l’Ecobonus sono:
• COIBENTAZIONE TERMICA DELL’EDIFICIO
• SOSTITUZIONE IMPIANTI DI RISCALDAMENTO/RAFFRESCAMENTO
• INTERVENTI DI ADEGUAMENTO SISMICO
Gli interventi secondari rientranti nell’Ecobonus, solamente in presenza di un intervento primario sono:
• SOSTITUZIONE DEI SERRAMENTI Infissi, Porta di ingresso, etc. Massimale 60.000 € per unità abitativa
• SCHERMATURE SOLARI
• INSTALLAZIONE DI PANNELLI SOLARI TERMICI
• INSTALLAZIONE DI IMPIANTI FOTOVOLTAICI
• INSTALLAZIONE DI SISTEMI DI ACCUMULO
• INSTALLAZIONE DI COLONNINE DI RICARICA ELETTRICA
Gli interventi primari obbligatori per ottenere l’Ecobonus sono:
• COIBENTAZIONE TERMICA DELL’EDIFICIO
• SOSTITUZIONE IMPIANTI DI RISCALDAMENTO/RAFFRESCAMENTO
• INTERVENTI DI ADEGUAMENTO SISMICO
Gli interventi secondari rientranti nell’Ecobonus, solamente in presenza di un intervento primario sono:
• SOSTITUZIONE DEI SERRAMENTI Infissi, Porta di ingresso, etc. Massimale 60.000 € per unità abitativa
• SCHERMATURE SOLARI
• INSTALLAZIONE DI PANNELLI SOLARI TERMICI
• INSTALLAZIONE DI IMPIANTI FOTOVOLTAICI
• INSTALLAZIONE DI SISTEMI DI ACCUMULO
• INSTALLAZIONE DI COLONNINE DI RICARICA ELETTRICA
Quali sono i massimali infissi ecobonus 110?
La sostituzione degli infissi è un lavoro cosiddetto “trainato”, ossia che deve essere per forza eseguito congiuntamente con un “trainante” (cappotto termico, sostituzione dell’impianto di riscaldamento). ll tetto massimo per la sostituzione degli infissi è di 54.545€.
Tuttavia, dai primi di ottobre, il Decreto MISE ha stabilito dei massimali al metro quadro per gli infissi, schermature solari (tende a rullo o a bracci, tende tecniche, veneziane) e oscuranti (persiane, scuri, avvolgibili, tapparelle).
Tuttavia, dai primi di ottobre, il Decreto MISE ha stabilito dei massimali al metro quadro per gli infissi, schermature solari (tende a rullo o a bracci, tende tecniche, veneziane) e oscuranti (persiane, scuri, avvolgibili, tapparelle).
I costi esposti dalla tabella si considerano al netto di IVA, prestazioni professionali e opere complementari relative alla installazione e alla messa in opera delle tecnologie.
Questo significa che, per i lavori iniziati dopo il 6 ottobre 2020 (data di pubblicazione del decreto) nei limiti di spesa massimali al metro quadro non rientrano le spese sostenute per: l’IVA, la posa, le altre opere complementari relative all’installazione (rilievo misure, altre prestazioni professionali).
Trasmittanza termica infissi 2021
Quali sono i valori termici che devono avere le finestre per poter rientrare nell’ecobonus?
Le trasmittanze termiche per le finestre a ecobonus hanno subito un generale decremento dei valori limite. Si tratta dei valori da non superare se si vuole godere dell’ecobonus per la sostituzione dei vecchi infissi.
Ecco quali sono i valori aggiornati (allegato E del DM requisiti 2020), divisi per zone climatiche.
ZONA CLIMATICA
A 2,6 U (W/M²K)
B 2,6 U (W/M²K)
C 1,75 U (W/M²K)
D 1,67 U (W/M²K)
E 1,30 U (W/M²K)
F 1,00 U (W/M²K)
Questo significa che, per i lavori iniziati dopo il 6 ottobre 2020 (data di pubblicazione del decreto) nei limiti di spesa massimali al metro quadro non rientrano le spese sostenute per: l’IVA, la posa, le altre opere complementari relative all’installazione (rilievo misure, altre prestazioni professionali).
Trasmittanza termica infissi 2021
Quali sono i valori termici che devono avere le finestre per poter rientrare nell’ecobonus?
Le trasmittanze termiche per le finestre a ecobonus hanno subito un generale decremento dei valori limite. Si tratta dei valori da non superare se si vuole godere dell’ecobonus per la sostituzione dei vecchi infissi.
Ecco quali sono i valori aggiornati (allegato E del DM requisiti 2020), divisi per zone climatiche.
ZONA CLIMATICA
A 2,6 U (W/M²K)
B 2,6 U (W/M²K)
C 1,75 U (W/M²K)
D 1,67 U (W/M²K)
E 1,30 U (W/M²K)
F 1,00 U (W/M²K)
Come effettuare il pagamento per poter usufruire del bonus 110% serramenti?
È necessario pagare le fatture con un bonifico bancario parlante, che si differenzia da quello comune perché in esso devono essere specificate tutte le informazioni necessarie per non creare confusione con altri pagamenti e non avere problemi nel momento in cui presenterai la documentazione all’Agenzia delle Entrate richiedendo lo sconto fiscale sulla dichiarazione dei redditi.
Tutte le banche e gli uffici postali sono dotati di apposita modulistica, dove vengono ben illustrati i campi da compilare.
Posso cedere il mio credito?
Si, è prevista la possibilità di cedere il tuo credito all’impresa che effettua i lavori, alle banche o agli istituti finanziari. Tuttavia, in questo momento, non ci sono ancora disposizioni chiare in merito.
È necessario pagare le fatture con un bonifico bancario parlante, che si differenzia da quello comune perché in esso devono essere specificate tutte le informazioni necessarie per non creare confusione con altri pagamenti e non avere problemi nel momento in cui presenterai la documentazione all’Agenzia delle Entrate richiedendo lo sconto fiscale sulla dichiarazione dei redditi.
Tutte le banche e gli uffici postali sono dotati di apposita modulistica, dove vengono ben illustrati i campi da compilare.
Posso cedere il mio credito?
Si, è prevista la possibilità di cedere il tuo credito all’impresa che effettua i lavori, alle banche o agli istituti finanziari. Tuttavia, in questo momento, non ci sono ancora disposizioni chiare in merito.
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